Influencer, Agcom avvia consultazione pubblica sul rispetto delle regole

Influencer, Agcom avvia consultazione pubblica sul rispetto delle regole

L’Autorità punta a verificare la conformità con le disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi e a mettere a punto linee guida di riferimento. In Italia il settore vale oltre 300 milioni, ma solo metà delle aziende utilizza tool per monitorare e garantire la brand safety e solo il 30% ha una figura o un team dedicato alla gestione delle attività

er gli influencer sono in arrivo delle linee guida Agcom volte ad assicurare che i creativi sui social seguano le disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha, infatti, deciso all’unanimità di avviare una consultazione pubblica su un documento che contiene le misure suggerite da Agcom per garantire il rispetto del Testo da parte degli influencer – o “vlogger”, “streamer” o “creator”. L’autorità intende acquisire le osservazioni di tutti i soggetti interessati.

Gli influencer creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi su cui esercitano la responsabilità editoriale – spiega Agcom – e attirano l’interesse delle istituzioni pubbliche in considerazione dell’impatto che hanno sugli utenti, sui consumatori e sulla società. In diversi paesi europei sono state avviate iniziative regolamentari, anche in considerazione delle attività di influence marketing.

In tale contesto che si inscrivono le riflessioni dell’Autorità circa le disposizioni normative e regolamentari applicabili a questi soggetti, anche al fine di favorire una maggiore trasparenza e consapevolezza nei confronti degli stakeholder e del pubblico.

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Agcom e gli influencer, possibili linee guida

L’Autorità ritiene che il contenuto del documento con le possibili misure rivolte agli influencer potrà, in esito alla consultazione pubblica, trovare un adeguato veicolo regolamentare nella forma delle Linee-guida, le quali, oltre a presentare il pregio di una maggiore flessibilità rispetto a un regolamento, meglio si attagliano alla concreta fattispecie degli influencer.

Il presupposto è che gli influencer svolgono un’attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi sotto la giurisdizione nazionale e sono, dunque, chiamati al rispetto delle misure previste dal Testo unico, laddove ricorrano i requisiti evidenziati nel documento sottoposto a consultazione.

Più regole per i creatori “continuativi” 

Inoltre, vista la peculiare natura dei soggetti qualificabili come influencer e dei servizi audiovisivi da questi prestati, l’Autorità ha ritenuto sin da ora opportuno diversificare tra due tipologie.

Da un lato, ci sono i soggetti che propongono contenuti audiovisivi in modo continuo, con una modalità di offerta e organizzazione degli stessi tale da renderli sovrapponibili a un catalogo di un servizio di media on-demand (ad esempio, i canali YouTube). Per questi soggetti si renderà dunque opportuna l’applicazione della totalità degli obblighi previsti dal Testo unico, ivi inclusi, a titolo esemplificativo, l’iscrizione al Roc, la disciplina in materie di opere europee e indipendenti, e la Scia (segnalazione certificata di inizio attività).

Dall’altro, l’Agcom individua i soggetti che operano in maniera meno continuativa e strutturata, ai quali, di contro, non appare giustificata l’applicazione nella sua interezza del regime giuridico previsto per i servizi di media audiovisivi a richiesta.

La consultazione pubblica

Un’estensione del quadro giuridico e regolamentare risulta conciliabile con la natura degli influencer in ragione della natura dell’attività da questi prestata e della sovrapponibilità della stessa con la fornitura di un servizio di media audiovisivo, afferma Agcom. L’Autorità intende dunque, con l’avvio della consultazione pubblica, individuare un quadro chiaro e trasparente delle disposizioni applicabili anche agli influencer, assicurando, tuttavia, di non prevedere oneri burocratici non necessari.

Ai servizi di piattaforma per la condivisione di video si applicano, comunque, le disposizioni di cui agli articoli 41 e 42 del Testo unico e i regolamenti attuativi adottati dall’Autorità; tali servizi sono, pertanto, esclusi dall’applicazione del provvedimento che verrà adottato ad esito della consultazione in quanto tali piattaforme rappresentano esclusivamente lo strumento tramite il quale gli influencer rendono disponibili al pubblico i propri contenuti. Resta, dunque, ferma la disciplina relativa alle piattaforme delineata dal medesimo Testo unico.

La consultazione pubblica avrà una durata di 60 giorni a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento sul sito internet istituzionale dell’Autorità.

Quanto vale l’influence marketing

Una ricerca condotta da Flu, realtà specializzata in influence marketing parte di Uniting Group, indica che, entro il 2025, i brand spenderanno circa 22 miliardi di dollari in Influence marketing a livello mondiale, perché sempre più aziende inseriscono questa leva all’interno del proprio marketing mix, in sinergia con altri touchpoint. Lo studio, intitolato, “Brand safety e Influence marketing: strumenti legali e guideline per tutelare la tua campagna”, è un vero e proprio white paper realizzato con il contributo di Iap (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) e dello studio legale Dgrs.

Stando alle stime di Upa, in Italia questo settore vale oltre 300 milioni, ma, in controtendenza a una crescita costante, solo metà delle aziende italiane utilizza tool per monitorare e garantire la brand safety e solo il 30% ha una figura o un team dedicato alla gestione delle attività di influence marketing.

Il white paper è proprio pensato come strumento per rispondere ad alcune delle domande più comuni da parte di aziende e attori del settore sul rapporto tra influencer e sicurezza del brand, ma anche sulla tutela degli stessi creator e dei loro intermediari.

La ricerca mostra che, per l’80% dei marketer, l’elemento più importante quando si parla di brand safety è la credibilità, mentre 7 marketer su 10 sono preoccupati per l’accostamento con influencer e talent che spesso prendono posizione su tematiche eticamente controverse.

La ricerca, grazie al coinvolgimento di un campione selezionato di aziende italiane e multinazionali operanti in Italia, mira ad esaminare i principali rischi, gli strumenti legali e linee guida da seguire quando si affronta una campagna di influence marketing per poter garantire la brand safety.

Novità 2023: 5 Digital Marketing Trend da non perdere

Novità 2023: 5 Digital Marketing Trend da non perdere

Negli ultimi anni il marketing, sia esso legato alle piattaforme digitali o a quelle fisiche, ha assunto diverse evoluzioni. Ogni anno si presentano trend diversi che possono incidere in modo significativo non solo sui ricavi delle aziende, ma anche sul processo di vendita/acquisto dei consumatori.

Analizzare i trend induce consumatori e aziende a sfruttarne i benefici prima che diventino uno standard, cioè incrementino il loro prezzo e si espandano a macchia d’olio. Nelle prossime righe si analizzeranno alcuni dei più promettentii trend di digital marketing da non trascurare in questo 2023.

I 5 trend digital marketing da tenere in considerazione

Prima di esaminare i trend marketing più incidenti del 2023 è opportuno comprendere cosa si intenda con questo termine. Nel momento in cui il mercato effettua un movimento rilevante e duraturo al ribasso o al rialzo, si parla di trend o tendenza del mercato. Affinché si possa avere un’analisi di mercato efficace è essenziale identificare l’inizio e la fine di una tendenza. Vediamo le più significative di questo 2023.

1) VR e Metaverso

Uno dei trend che devi tenere in considerazione per l’anno corrente è il metaverso, tecnologia sviluppata non solo per l’intrattenimento, ma soprattutto per il business. L’utilizzo di un visore capace di proiettare l’utilizzatore finale in un contesto digitale permette di migliorare le interazioni, bypassando soluzioni scritte o in video per passare a una comunicazione tramite avatar digitale.

Aziende rilevanti come Microsoft, Meta, Apple ed Epic Games stanno investendo notevoli capitali per migliorare la tecnologia legata al metaverso, garantendo ad aziende e privati un ambiente condiviso in cui svolgere diverse tipologie di attività.

Uno dei punti di forza del metaverso è da ricercare nella sua capacità di creare esperienze immersive e interattive per i consumatori. Per quanto l’accessibilità al mondo virtuale non sia ancora capillare, la vendita di visori virtuali e un costo non esorbitante, rendono meno complesso l’approccio a chi vuole sfruttarne i benefici.

Non è un caso che tali soluzioni possono essere utilizzate per migliorare il processo di acquisto della clientela, infatti, sempre più aziende implementano sistemi di interazione tridimensionali con i prodotti messi in vendita. La possibilità di visualizzare in tre dimensioni un oggetto da acquistare migliora sensibilmente il processo di vendita, garantendo una user experience funzionale.

Oltre all’aspetto puramente commerciale, il metaverso per il marketing offre un’opportunità eccellente per le aziende che hanno l’esigenza di raccogliere dati sul comportamento della clientela all’interno di un ambiente digitale. Il sistema può tracciare le interazioni degli utenti e identificare la strategia di marketing migliore per veicolarli verso la scelta più consona alle loro esigenze.

2) IA – Intelligenza Artificiale

L’implementazione delle intelligenze artificiali all’interno del processo di vendita ha reso tale iter molto più rapido e facile da analizzare. Usufruendo degli algoritmi sviluppati da Google, Meta, Amazon e tante altre aziende, è possibile connettere servizi pubblicitari e prodotti direttamente alla clientela più idonea.

L’intelligenza artificiale analizza, monitora ed elabora una strategia di marketing in base alle informazioni che il consumatore fornisce all’interno della piattaforma di acquisto, tale condizione rende molto più semplice la realizzazione di una strategia efficace. Alcuni sistemi di intelligenza artificiale permettono non solo di analizzare, monitorare ed elaborare le informazioni, ma estendono le loro capacità anche all’automazione.

L’AI, stabilendo dei dati oggettivi, può avviare automaticamente una campagna di marketing ad personam per i consumatori. Usualmente tale processo si lega a campagne di e-mail marketing o di banner pubblicitari pensati per un determinato target di riferimento.

Ulteriore vantaggio dell’IA marketing è da ricercare nell’assistenza clienti, infatti, possono essere inseriti nel sito web soluzioni di chatbot intelligenti che hanno la capacità di risolvere i problemi più comuni dei consumatori.

Negli ultimi mesi anche soluzioni di intelligenza artificiale come Chat GPT evidenziano come si possa sfruttare per diversi ambiti una tecnologia di questo genere. Bisogna però sottolineare che le potenzialità dell’AI, sebbene siano in continua evoluzione, al momento presentano ancora dei limiti. L’intelligenza artificiale è un trend da tenere in grande considerazione poiché potrebbe rivoluzionare il settore della comunicazione digitale e diventare uno standard per servizio di assistenza e di vendita.

3) Video brevi (Shorts)

L’incidenza dei social media sulle persone negli ultimi anni è sempre più evidente, la clientela prima di effettuare un acquisto si informa con video online e recensioni dedicate al fine di evitare errori banali. Per quanto fino a pochi anni fa la visualizzazione di video medio-lunghi fosse parte integrante della ricerca delle informazioni, nel 2023 la tendenza sta virando verso soluzioni molto più brevi.

Le capacità di attenzione delle persone attualmente sono molto più basse e il numero di informazioni recepite durante la giornata è estremamente rilevante. Gli shorts/video brevi attualmente sono una componente essenziale nell’intrattenimento e nella vendita online, non solo influencer e grandi aziende investono sempre più risorse nei social network, ma anche i privati sono legati a tale soluzione.

Piattaforme digitali come TikTok e Instagram già da tempo utilizzano i video brevi per veicolare i loro contenuti pubblicitari in modo rapido ed efficace, ma anche YouTube nel 2023 ha introdotto tale soluzione, inserendo da febbraio anche la monetizzazione.

I creator che utilizzano i video brevi possono generare un numero di contenuti maggiori con uno sforzo minore, incrementando i loro compensi. Come è facile dedurre, un minor sforzo di produzione e un ricavo maggiore inducono a un rialzo dell’utilizzo di tale tecnologia. Nei prossimi mesi sempre più piattaforme digitali inseriranno i video brevi, dando modo agli influencer di rendere questo trend un vero e proprio standard.

4) B2B – Business to Business

Tendenza che sembra non volersi arrestare è quella legata al B2B, nello specifico tra le piattaforme che stanno incidendo maggiormente c’è LinkedIn. Da un punto di vista numerico si prevede una percentuale del +25% delle pubblicità business to business in due anni.

I dati però non si limitano alla sola tendenza positiva delle pubblicità, infatti, questa piattaforma nell’ultimo anno ha prodotto un coinvolgimento degli iscritti intorno agli 850 milioni, incidendo con un aumento su base annua del +26%. Come è facile dedurre, LinkedIn è una piattaforma online volta alla ricerca di lavoro, condizione che avvia il processo di contatto tra aziende e persone che cercano lavoro estremamente importante.

La grande crescita non è data solo dall’esigenza che i lavoratori hanno di cercare una nuova attività, ma anche dalle funzionalità messe a disposizione. L’aggiunta di filtri specifici e l’identificazione di competenze a seconda del settore di riferimento rendono il processo di ricerca molto più semplice e selettivo.

Sempre più aziende utilizzano soluzioni di questo genere per crescere e incrementare la propria autorevolezza sul mercato. Riuscire ad avere una capillarità organizzativa migliora la brand reputation e di conseguenza incentiva i clienti a fidelizzarsi nel tempo. LinkedIn è solo una delle piattaforme che evidenzia questo trend crescente, ma tantissime altre soluzioni analoghe stanno riscuotendo successo e nel 2023 potrebbero apportare novità interessanti.

5) Influencer Marketing

Analizzando i social network e il marketing legato agli influencer si evince come tale soluzione lavorativa stia crescendo esponenzialmente. Per l’anno 2023 si prevede un incremento, per la spesa marketing degli influencer, del +24%. Attualmente Instagram è il social network più utilizzato per il marketing online, non è difficile imbattersi in banner pubblicitari e in post con tag pubblicitari indirizzati al solo scopo commerciale.

Oltre a Instagram però è interessante considerare anche TikTok, piattaforma che data l’enorme crescita attrae diversi brand da tutto il mondo. Sempre più marchi si affidano a influencer con un grande seguito per pubblicizzare i propri servizi o prodotti.

Per quanto una pubblicità diretta in un video su YouTube o TikTok possa essere di grande impatto, non bisogna sottovalutare gli ADS all’interno dei post su Instagram o Facebook. Le collaborazioni tra aziende e influencer sono indirizzate principalmente al miglioramento e al riconoscimento del marchio, ma nei prossimi anni si potrebbero instaurare delle meccaniche diverse, che comprendano anche una vendita più marcata del prodotto stesso.

 

 

Whatsapp sfida Telegram: via ai canali con news e aggiornamenti

Whatsapp sfida Telegram: via ai canali con news e aggiornamenti

whatsApp scende sul terreno di Telegram e lancia la nuova funzionalità dei canali, che proprio come sulla piattaforma creata da Pavel Durov daranno agli utenti accesso a news, contenuti e aggiornamenti forniti da organizzazioni, istituzioni, enti, squadre sportive, creator e artisti direttamente all’interno della app di messaggistica. Tra i nomi e i brand che hanno già aderito all’iniziativa di Meta ci sono Olivia Rodrigo, David Guetta, Billboard, Mlb, oltre a diverse realtà italiane. Lo stesso Mark Zuckerberg ha inaugurato il proprio canale WhatsApp.

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Obiettivo: creare il servizio di trasmissione più privato disponibile

La nuova funzionalità, si legge in una nota, sarà disponibile in tutto il mondo nel corso delle prossime settimane. È possibile iscriversi alla lista d’attesa per ricevere una notifica quando saranno disponibili.

“Oggi siamo felici di lanciare i canali WhatsApp in oltre 150 Paesi, offrendoti un modo per seguire ciò che ti interessa in piena riservatezza. Stiamo accogliendo migliaia di organizzazioni, squadre sportive, artisti e leader di pensiero che le persone possano seguire proprio all’interno di WhatsApp. Se non conosci ancora i canali, devi sapere che il nostro obiettivo è creare il servizio di trasmissione più privato disponibile. I canali sono separati dalle chat e non è possibile vedere l’identità dei loro follower. Inoltre, ci assicuriamo di proteggere le informazioni personali sia degli amministratori che dei follower”, ha scritto Zuckerberg nel blog post di presentazione del nuovo servizio, aggiungendo che “siamo molto soddisfatti di tutti i feedback positivi ricevuti sin dal lancio iniziale in dieci Paesi”.

I nuovi strumenti al servizio degli utenti

Oltre a espandere i canali a livello globale, Whatsapp sta introducendo una serie aggiornamenti: con la directory migliorata sarà possibile trovare canali da seguire filtrati automaticamente in base al Paese di appartenenza, visualizzando canali nuovi, più attivi e popolari in base al numero di follower. Gli utenti avranno la possibilità di reagire usando le emoji per dare feedback e vedere il numero totale delle reazioni (senza che siano mostrate ai follower). Presto gli amministratori potranno apportare modifiche ai loro aggiornamenti entro massimo 30 giorni, quando saranno eliminati automaticamente dai nostri server. Ogni volta che un utente inoltrerà un aggiornamento alle chat o ai gruppi, sarà incluso un link al canale, in modo che le persone possano saperne di più.

“Questo è solo l’inizio: continueremo ad aggiungere altre funzioni ed espandere i canali in base ai feedback che riceviamo dagli utenti. Nei prossimi mesi estenderemo la possibilità di creare un canale a chiunque voglia averlo”, ha chiosato Zuckerberg.